venerdì 26 novembre 2010

26 novembre



26 novembre....26 novembre...sai quei giorni che pensi "questa data mi ricorda qualcosa!". Però non riesco a farmi venire in mente cosa...
Oggi avrebbe dovuto nevicare, invece la neve ha bidonato, come il Cece ai tempi d'oro. Non che mi dispiaccia in realtà, mi manca già tanto l'estate, mi mancano le magliette e le infradito, questi sono solo i primissimi giorni di vero freddo, ma non li godo già più. Fino all'anno nuovo passan via bene, c'è l'atmosfera delle feste che è sempre bella, qualche giorno di ferie, scivolano in fretta. Poi da Gennaio son cazzi, e speriamo che l'inverno non sia lungo e freddo, che Marzo arrivi in fretta e porti con sè quei giorni di violette e tepore che ti fan male le guance da tanto che sorridi.
Adesso invece guardo fuori e vedo i colori della città, del cielo, della gente...peccato che siano tutte varie tonalità di grigio!
Dai dai cazzo!!! Resistere! Anche perchè quando arriva la primavera sono 34...sticazzi!

venerdì 19 novembre 2010

Femina, -ae



Questo pezzo non l'ho scritto io, ma un mio amico. Secondo me ha spunti interessanti e in larga parte condivisibili, e mi fa piacere postarlo qui...

Ieri sera pensavo:

Il mondo è stato rovinato dall’emancipazione delle donne.

30 40 50 e più anni fa pochissime donne lavoravano, la maggior parte erano casalinghe, curano la casa, i figli, i mariti, e i vecchi. Per me questo è il lavoro più importante che ci possa essere, altro che essere AD di un’azienda o presidente degli imprenditori, ne tantomeno farsi il culo in fabbrica attaccati ad una linea di montaggio. Se mia moglie guadagnasse quanto guadagno io, mi piacerebbe moltissimo stare a casa, fare i lavori, lavare stirare e curare mio figlio. Adesso sembra che questi lavori siano diventati cose degradanti. Allora cosa è successo? E’ successo che la donna, considerando degradanti fare questi lavori domestici è andata a lavorare, portando via posti di lavoro agli uomini, ovviamente, e la disoccupazione è aumentata. Perché negli anni 80 c’è stato il boom dell’occupazione? Perché l’industria italiana, una tra le prime nel mondo, andava bene, le fabbriche assumevano. Ma assumevano uomini, non donne. E quindi? Quindi i nostri bambini, nel migliore dei casi, vanno all’asilo nido dopo 6 mesi di vita, e se gli va bene trovano delle maestre brave che non li piacchiano o violentano, e i nostri vecchi li diamo da curare a delle badanti rumene, polacche o russe.

Ti sembra una roba di una società che funziona?

Per me no.

La famiglia è la prima azienda che si studia sui banchi di scuola, perché è la base di tutta la società, è l’azienda più importante del mondo, e la donna aveva la gestione di questa azienda, che ha voluto poi abbandonare per andare a fare un lavoro che nella maggior parte dei casi è un lavoro di merda? Complimenti, ottima scelta. Le donne lavorano 8 ore in fabbrica, poi vanno a casa e quelle meno fortunate che non hanno la filippina che lava e stira, lo devono fare dalle 21 alle 24 di notte? Ma di notte o si dorme o si dà un colpettino al marito, che magari avanza di andarsi a massacrare di troie nei night e farsi spellare di soldi.

Quindi, ti chiedo, non era forse meglio quando la donna faceva la casalinga?

giovedì 18 novembre 2010

Perdendo...



Io odio perdere. Lo odio profondamente. Specialmente quando mi sento inerme di fronte alla sconfitta: quelle in cui proprio non sai cosa fare perchè vedi che nessuna idea, nessuna soluzione porta a un risultato, a un cambiamento, a un'inversione di rotta. Sei passeggero di una nave che va verso la sconfitta, senza timone, senza vele.
Tristezza. Vomito. Che altro?

domenica 7 novembre 2010

Buon campionato ragazze



Oggi è passato un anno, ci conosciamo e lavoriamo insieme da tanto, e ognuno di noi sa benissimo dove vogliamo arrivare, sa benissimo come arrivarci e sa benissimo che non è facile riuscirci.
Per cui quest’anno non ho parole ad effetto da lasciarvi o discorsi particolari da farvi. Vi chiedo solo di non dimenticare mai una cosa, per tutta la stagione: giochiamo in uno sport che è l’esaltazione massima del collettivo, come nessun altro sport. La forza di ognuna è nella forza della squadra, e ognuna di voi deve essere la prima fonte di energia per le proprie compagne. Ognuna di voi deve essere la prima mano che aiuta a rialzarsi dopo una caduta, la prima pacca sulla spalla dopo un errore, anche stupido, la prima parola di incoraggiamento in una situazione difficile. E’ solo così che potete aiutarvi per mettervi nelle migliori condizioni per dare il massimo. Solo se ognuna dà il massimo per sostenere le compagne la squadra può dare il massimo, e solo se la squadra come collettivo riesce a dare il massimo, ognuna di voi può dare il massimo delle proprie potenzialità.
E’ solo così che possiamo provare a prenderci quell’ultimo centimetro che ci è mancato l’anno scorso.