lunedì 12 novembre 2007

Basta con l'esaltazione della delinquenza!



Ieri un delinquente è morto in un autogrill.
Siccome era tifoso della Lazio, così almeno diceva lui, si è pensato di fermare il calcio.
E la foto che metto è quella dell'unica persona che stimo per il comportamento di ieri: l'unico calciatore di serie A che non si è piegato al solito ricatto degli ultras, una maniata di delinquenti che comandano il nostro calcio, minacciano e decidono come disporne, e ha RIFIUTATO di indossare il lutto al braccio per una persona che nemmeno aveva mai sentito nominare.
Ieri dalle curve e dai cortei si levavano parole come "onore", "rispetto". Ieri le uniche due persone degne di onore e rispetto erano Clarence Seedorf e il poliziotto a cui è partito il colpo, che ogni giorno combatte contro dei delinquenti, e che probabilmente è stufo di dover intervenire anche la domenica perchè una banda di ragazzotti decide di prendersi a sprangate in autogrill solo perchè i loro dirimpettai indossano una sciarpa di colore diverso.
Io sono schifato. Ma dai tifosi, e dai calciatori che subiscono. Ieri Doni ha provato a calmare i suoi tifosi a Bergamo (tifosi è una parola grossa...si sa da sempre che gli ultras atalantini sono da Bronx)e si è sentito rispondere: "se giocate succede qualcosa di brutto". Io mi vergognerei a indossare la maglia sostenuta da questi ultras, e mi rifiuterei di scendere in campo davanti a loro: o escono dallo stadio o non gioco.
Fermare il calcio non serve a nulla: è solo l'ennesima sconfitta. Soprattutto perchè quello che è successo ieri non c'entra nulla con il calcio.
Un gruppo di delinquenti ha scatenato una rissa contro dei propri simili. C'è scappato il morto. E allora? Sinceramente non me ne frega nulla, e se sono dispiaciuto lo sono per il poliziotto che andrà nei casini e per la famiglia del morto che ha perso il figlio, non certo per lui. Per quanto esagerata, la sua morte è solo la conseguenza delle sue azioni. Andava a vedere una partita. E allora? Per questo si deve fermare il calcio? Tanto più che forse della partita non avrebbe visto nulla, sarebbe rimasto sulla balaustra, spalle al campo a incitare i suoi compari alla lotta. Ogni giorno muoiono in modo molto più grave un sacco di persone, ma il mondo non si ferma.
E non doveva fermarsi ieri, soprattutto per la morte di uno che era tutto tranne che quello che dicono i suoi amici:"un bravo ragazzo."

venerdì 2 novembre 2007

Volando qua e là...



Nelle prossime 2 settimane prenderò "qualche aereo". Per lavoro, naturalmente...volare per piacere sarebbe molto meno faticoso, e soprattutto darebbe più tempo di visitare i posti. Così invece, come al solito, conoscerò alberghi e aeroporti, qualche zona commerciale, e se va bene un paio di birrerie in centro la sera.

Tanto per intenderci, vi spiego il piano di volo:

lunedì 5: Linate - Dublino (AerLingus)

mercoledì 7: Dublino - Cork (Ryanair)

mercoledì 7: Cork - Dublino (Ryanair)

giovedì 8: Dublino - Linate (AerLingus)

lunedì 12: Malpensa - Tallinn (EstonianAir)

martedì 13: Tallinn - Riga (AirBaltic)

mercoledì 14; Riga - Malpensa (AirBaltic)

E per ora può bastare direi... Oggi ci pensavo, pensavo a tutto quello che comporta essere un frequent flyer. A parte lo sbattimento e il vedere poco dei posti dove visiti, e soprattutto il dormire via da casa, dal mio letto, dalla mia famiglia, che per me è una cosa molto poco piacevole, ci sono anche alcuni aspetti piacevoli.

Lo stress del viaggio è ormai pressochè inesistente: al check-in vedo persone che al momento di prendere l'aereo sembrano dover partire per la guerra: preoccupate ed ansiose, controllano ripetutamente biglietti, bagaglio a mano, documenti, si pongono mille domande e mille problemi sulle varie procedure. E se sono in gruppo si animano anche le discussioni a riguardo. Si interrogano su cosa succede ad ogni piccolo step della procedura, e soprattutto gestiscono le tempistiche con anticipi mostruosi come se dovesse accadere chissà cosa.

Si presentano al check-in con 3 ore di anticipo, solo per aspettare. Presentarsi al check-in 2 ore prima della partenza, dice la procedura. Ma dato che il check-in chiude 40 minuti prima del decollo, io calcolo di esserci 1 ora prima, così ho 20 minuti di margine e in più la coda si è già smaltita.

E poi stare su un aereo è molto rilassante: conti alla mano, ci si trova in uno dei posti più sicuri al mondo, in assoluto, senza possibilità di smentita. La parte più stressante del viaggio, per quanto mi riguarda, è andare in macchina fino in aeroporto...dopo di che, finalmente relax!

Inoltre impari a conoscere le varie compagnie, i loro servizi, e quando poi ti capita di poter viaggiare per il tuo piacere, hai la possibilità di scegliere con cognizione di causa, senza affidarti a un tour operator e subire dei voli da incubo con la Livingston di turno (così, tanto per darvi un suggerimento....).

Chiudo con la mia opinione controcorrente.

L'Alitalia sta fallendo.

Per tutti coloro che superficialmente giudicano senza conoscere, significa che è una compagnia di merda. Invece sta fallendo per la pessima gestione finanziaria, non certo per il servizio che dà.

Per quanto mi riguarda, volare con Alitalia è sempre un piacere: certo, le compagnie asiatiche e mediorentali oggi sono imbattibili, ma almeno in Europa la nostra compagnia per me resta la migliore, molto superiore alle tanto decantate AirFrance e BritishAirways. Non conosco la Lufthansa, con cui non ho mai volato.

I voli Alitalia sono puntuali (nel 2006 seconda compagnia più puntuale in Europa dopo la Ryanair), il personale è sempre cortese e gentile, ti coccola, i pasti sono molto sopra la media, abbondanti, così come gli snack, sempre ottimi e vari, non i due biscottini che ti rifilano gli altri.

Certo, è cara. Il servizio si paga. Ma lo vale.

E adesso chiudo, e a risentirci al mio ritorno.