martedì 21 dicembre 2010

Meritocrazia verso la F.1



Oggi si torna a parlare di piloti con la valigia, e di conseguenza torna alla
ribalta il problema della meritocrazia per arrivare in Formula 1, ovvero si
vedono alcuni grandi talenti senza budget che escono dal giro e buoni piloti
con supporti alle spalle che possono pagarsi una stagione in Formula 1.
Emblematico il caso Maldonado/Hulkenberg, così come in casa nostra penso che
vada rimarcato il fatto che Giorgio Pantano sia l'unico campione GP2 a non
essere arrivato in Formula 1 dopo il titolo, o che Davide Rigon, che vince
ovunque e con qualunque mezzo, sia sempre solo ai margini del giro che conta.
Allora mi è venuta un'idea, una proposta: un team di Formula 1, totalmente
indipendente, gestito da una struttura professionale e storica (penso a nomi
come Durango, Dams, ecc...) che potrebbe costruirsi il telaio in proprio o
acquistarlo da un altro team, e montare il motore Cosworth. Questo team, pur
indipendente e libero nel crescere e competere, avrebbe due particolarità:
essere posseduto al 100% dalla FIA o dalla FOM che provvederebbe a finanziarlo
(penso ne abbiano le possibilità) senza ingerenze, senza dirigerlo, ma con
un'unica imposizione che sarebbe quella dei piloti. Ogni anno salirebbero in
macchina il campione della GP2 e quello della World Series (per fare un
esempio...) che avrebbero così a disposizione una stagione intera per mettersi
in mostra in Formula 1 e lanciare la loro carriera. Nel caso in cui questi
piloti riuscissero ad essere ingaggiati da un altro team senza passare per il
team FIA, subentrerebbero i campioni di altre categoria, secondo una
graduatoria certa da stilare.
A me sembra fattibile e potrebbe essere una grande chance per molti piloti.

mercoledì 15 dicembre 2010

Il plagio da console



Durante una gita al "Media world" ho notato tutti i nuovi strumenti (sostitutivi del joypad) utilizzabili per i nuovi realistici giochi da console.
Penso a Playstation move, fucili per i giochi di caccia, canne per i giochi di pesca, skateboard per i giochi da strada e così via. E mi sono accorto che la tecnologia ci sta trasformando in zombie da loculo, in cui il loculo è il nostro appartamento.
Apprezzo l'esercizio di stile: riuscire a realizzare giochi del genere, fruibili con suddetti strumenti, è un'impresa degna di nota e che lascia a bocca aperta chi, come me, ha un'età tale da aver permesso un'infanzia in cui i computer nelle case non esistevano.
Detto questo, è agghiacciante come questi strumenti cambino fino all'assurdo (o almeno tentino di farlo) la nostra mentalità.
Trovo assurdo mettersi davanti alla televisione e fare le mosse e i movimenti per giocare a beach volley, o a tennis, o per ballare... Addirittura qualcuno dice "così mi tengo in forma".
Ti vuoi tenere in forma? Spegni la Playstation, esci di casa e vai DAVVERO a giocare a beach volley, a tennis o a ballare! Vai a vedere il mondo e fare queste cose sul serio! E lo dico da gradissimo utilizzatore di Playstation...
Adesso ci sono addirittura i giochi da tavolo, tipo Monopoli, su console. Ma perchè? Perchè???? Se voglio giocare a Monopoli, ci gioco su un tavolo, con delle carte vere, dei veri soldi falsi, guardando in faccia le persone che giocano con me.
Non so se mi sono spiegato molto bene, ma penso sia un circolo vizioso che coinvolge una serie di rapporti sociali complessi. Questo è solo uno dei tanti fattori che ci portano a isolarci, a chiuderci in casa, a socializzare sempre meno, a ridere e scherzare via chat con uno di Melbourne e poi magari non sapere niente del vicino di pianerottolo. Stiamo diventando sociopatici e il bello è che ci fanno credere che sia una conquista, quando invece la vera conquista è l'aggregazione, il mescolamento delle persone. Ringrazio di amare lo sport di squadra PRATICATO e ringrazio i miei genitori che mi hanno spinto a farlo fin da quando avevo 6 anni. E rimpiango mestamente i tempi in cui nel tempo libero si faceva una briscola intorno a un tavolo fumoso e intorno altre persone con un Montenegro in mano a ridere e commentare.

venerdì 26 novembre 2010

26 novembre



26 novembre....26 novembre...sai quei giorni che pensi "questa data mi ricorda qualcosa!". Però non riesco a farmi venire in mente cosa...
Oggi avrebbe dovuto nevicare, invece la neve ha bidonato, come il Cece ai tempi d'oro. Non che mi dispiaccia in realtà, mi manca già tanto l'estate, mi mancano le magliette e le infradito, questi sono solo i primissimi giorni di vero freddo, ma non li godo già più. Fino all'anno nuovo passan via bene, c'è l'atmosfera delle feste che è sempre bella, qualche giorno di ferie, scivolano in fretta. Poi da Gennaio son cazzi, e speriamo che l'inverno non sia lungo e freddo, che Marzo arrivi in fretta e porti con sè quei giorni di violette e tepore che ti fan male le guance da tanto che sorridi.
Adesso invece guardo fuori e vedo i colori della città, del cielo, della gente...peccato che siano tutte varie tonalità di grigio!
Dai dai cazzo!!! Resistere! Anche perchè quando arriva la primavera sono 34...sticazzi!

venerdì 19 novembre 2010

Femina, -ae



Questo pezzo non l'ho scritto io, ma un mio amico. Secondo me ha spunti interessanti e in larga parte condivisibili, e mi fa piacere postarlo qui...

Ieri sera pensavo:

Il mondo è stato rovinato dall’emancipazione delle donne.

30 40 50 e più anni fa pochissime donne lavoravano, la maggior parte erano casalinghe, curano la casa, i figli, i mariti, e i vecchi. Per me questo è il lavoro più importante che ci possa essere, altro che essere AD di un’azienda o presidente degli imprenditori, ne tantomeno farsi il culo in fabbrica attaccati ad una linea di montaggio. Se mia moglie guadagnasse quanto guadagno io, mi piacerebbe moltissimo stare a casa, fare i lavori, lavare stirare e curare mio figlio. Adesso sembra che questi lavori siano diventati cose degradanti. Allora cosa è successo? E’ successo che la donna, considerando degradanti fare questi lavori domestici è andata a lavorare, portando via posti di lavoro agli uomini, ovviamente, e la disoccupazione è aumentata. Perché negli anni 80 c’è stato il boom dell’occupazione? Perché l’industria italiana, una tra le prime nel mondo, andava bene, le fabbriche assumevano. Ma assumevano uomini, non donne. E quindi? Quindi i nostri bambini, nel migliore dei casi, vanno all’asilo nido dopo 6 mesi di vita, e se gli va bene trovano delle maestre brave che non li piacchiano o violentano, e i nostri vecchi li diamo da curare a delle badanti rumene, polacche o russe.

Ti sembra una roba di una società che funziona?

Per me no.

La famiglia è la prima azienda che si studia sui banchi di scuola, perché è la base di tutta la società, è l’azienda più importante del mondo, e la donna aveva la gestione di questa azienda, che ha voluto poi abbandonare per andare a fare un lavoro che nella maggior parte dei casi è un lavoro di merda? Complimenti, ottima scelta. Le donne lavorano 8 ore in fabbrica, poi vanno a casa e quelle meno fortunate che non hanno la filippina che lava e stira, lo devono fare dalle 21 alle 24 di notte? Ma di notte o si dorme o si dà un colpettino al marito, che magari avanza di andarsi a massacrare di troie nei night e farsi spellare di soldi.

Quindi, ti chiedo, non era forse meglio quando la donna faceva la casalinga?

giovedì 18 novembre 2010

Perdendo...



Io odio perdere. Lo odio profondamente. Specialmente quando mi sento inerme di fronte alla sconfitta: quelle in cui proprio non sai cosa fare perchè vedi che nessuna idea, nessuna soluzione porta a un risultato, a un cambiamento, a un'inversione di rotta. Sei passeggero di una nave che va verso la sconfitta, senza timone, senza vele.
Tristezza. Vomito. Che altro?

domenica 7 novembre 2010

Buon campionato ragazze



Oggi è passato un anno, ci conosciamo e lavoriamo insieme da tanto, e ognuno di noi sa benissimo dove vogliamo arrivare, sa benissimo come arrivarci e sa benissimo che non è facile riuscirci.
Per cui quest’anno non ho parole ad effetto da lasciarvi o discorsi particolari da farvi. Vi chiedo solo di non dimenticare mai una cosa, per tutta la stagione: giochiamo in uno sport che è l’esaltazione massima del collettivo, come nessun altro sport. La forza di ognuna è nella forza della squadra, e ognuna di voi deve essere la prima fonte di energia per le proprie compagne. Ognuna di voi deve essere la prima mano che aiuta a rialzarsi dopo una caduta, la prima pacca sulla spalla dopo un errore, anche stupido, la prima parola di incoraggiamento in una situazione difficile. E’ solo così che potete aiutarvi per mettervi nelle migliori condizioni per dare il massimo. Solo se ognuna dà il massimo per sostenere le compagne la squadra può dare il massimo, e solo se la squadra come collettivo riesce a dare il massimo, ognuna di voi può dare il massimo delle proprie potenzialità.
E’ solo così che possiamo provare a prenderci quell’ultimo centimetro che ci è mancato l’anno scorso.

mercoledì 27 ottobre 2010

Sul palco e nella vita



La parte che ho dovuto imparare
non è quello che sento
e gli abiti che devo portare
sono di un altro tempo

Ecco una nuova persona
che sta nel mio corpo e ha la mia faccia
e ciò che di me stesso rimane
non posso certo portarlo qui

Sarò un uomo giusto, poi sarò un re
assassino in cerca di redenzione
un eretico, mi lascerò morire d'amore

E la sera dopo rinascerò
perchè sembri vera la mia finzione
e nel pubblico
qualcuno applaude il mio dolore

E non mi ricordo della mia vita

E muovo con il corpo le mani
nel linguaggio dei gesti
e visito paesi lontani
la foto sui manifesti

E sento una voce salire
capisco che esce da questa bocca
e ciò che del mio cuore rimane
non posso certo portarlo qui

Io sarò l'amante che tradirà
sarò il desiderio perduto
e spinto oltre il limite
umanità e disperazione

Poi sarò la vittima e la follia
assassino in cerca
di un nuovo complice
e sparirò nel punto in cui faranno luce

Ma non mi ricordo della mia vita

La storia che dovrò raccontare
ha lo stesso finale
ma ciò che del mio cuore rimane
non posso certo portarlo quì

Io sarò l'amante che tradirà
sarò il desiderio perduto
e spinto oltre il limite
mi lascerò morire d'amore

E la sera dopo rinascerò
perchè sembri vera la mia finzione
e nel pubblico
qualcuno applaude il mio dolore

E non mi ricordo della mia vita

venerdì 22 ottobre 2010

Ed è quasi weekend



Oggi è stata dura, proprio dura. Quelle giornate che non finiscono mai, che arrivi a sera con la testa che ondeggia come se avessi il mal di mare, gli occhi che ti si incrociano e per ogni cosa che fai, due nuove da fare.... Allora allora, fermi, pensiamo al weekend...
Stasera allenamento: meno male, ci vuole proprio il volley per staccarmi di netto da questa settimana. Però ragazze non fatemi incazzare dai, vi prego.
Domani...mmm...piccolo desiderio di shopping compulsivo, ho bisogno di qualcosa di nuovo, ma prima una bella mattinata di Playstation, di quelle da ciocche alle dita.
Poi stiamo insieme dal pomeriggio a domenica sera, dormiamo insieme, cuciniamo insieme, ridiamo insieme. Nel mezzo semi-levataccia per il Gran premio. Sì...diciamo che se tutto il piano funziona a dovere dovrei arrivare a lunedì mattina sufficientemente rigenerato e parecchio infastidito. Solitamente, meglio va il weekend, più sono incazzato il lunedì mattina per dover andare al lavoro!
Se Dio vuole, ci siamo quasi, ho anche tanta sete. Sento già il sapore delle birre di stasera...
Buon weekend a tutti!

lunedì 18 ottobre 2010

Sinapsi



La mia è così...

venerdì 8 ottobre 2010

Buffità



C'era una volta una mucca a macchie giallo-gialle che mangiava un uovo sodo nel brodo, e correndo e saltando schiacciò nel prato un rospo e poi disse "Pestato!".
"Chi è stato!" urlò il verme dal buco nel prato
"Non io, che mangio l'uovo sodo nel brodo" disse la mucca, coprendo di cacca la sua azione vigliacca.
"Bene, torno a dormire, a soffrire le pene, del male al mio rene, che ormai malandato, non svolge il mandato, ma ahimè, nessuno ha donato" chiosò il verme nel prato, scendendo nel foro.
Scampato il linciaggio, la mucca felice si nutrì di foraggio, finito ormai l'uovo, quando d'incanto, dal puzzoso liquame, si erse di colpo, di botto, un uomo assai infame, che colmo di melma...di merda, sparò dal suo arco una freccia diretta, che come saetta, nel grosso culone del bovino s'inficca, e la mucca dal male, corre tra l'erbetta, come la cavallina storna , ma era cavallona con le corna.
Ma miei signori, voi forse credete, che tra questa buffa storia, non appaia almeno un prete? Che arriva nel prato, a balzelli che gli scompigliano i capelli, tenendo al guinzaglio un grosso gorilla, che di fatica strilla, ma non sa che fare se nessuno glielo instilla, quel comando di agire, che non sia più dormire, e così senza comando, la storia va scemando.
Ma c'è un pozzo dei desideri , da cui escon nani fieri, che coi piedi tutti neri van veloci nei sentieri e assaltando il gorillone, procurandogli ferite, senti il prete cosa dice, e ci tira un bestemmione.
Op op op, no non si dice. Ma in questa storia tutta buffa, tanto fa che alla fin fine, un finale ci vuol pure, per le vostri menti oscure, che se leggi , non finisce e leggi ancora, viene sera e luci addio. E a quel punto, per brevità, facciam che tutti questi qua, in una rissa gigantesca, si dan botte principesche, che cascan giù a terra come sacchi, pieni forse di un bel niente , creature ormai sconfitte, da ciò che ha scritto questa mente, e a salvarsi nel trambusto, chi l'avrebbe mai pensato, che sia quel verme malandato, che sta nel buco in mezzo al prato.

martedì 14 settembre 2010

Pazza idea...



I'll keep you updated.

venerdì 10 settembre 2010

Settembre è solo l'inizio



Ogni anno, da sempre, da 20 anni esatti, l'inizio dell'estate coincide anche con la fine della stagione agonistica. Più o meno ogni anno, in quel momento, tiro il fiato e penso ai 3 mesi di "stacco" che mi aspettano come una piccola liberazione. Ogni anno arrivo alla fine della stagione davvero stanco e sono felice di salutare l'arrivo di questo periodo sabbatico. Poi non tutti gli anni sono uguali: quello trascorso è stato particolarmente impegnativo, mentalmente ed emotivamente, e non è finito bene. O comunque non come volevamo. Per cui veramente a giugno desideravo tutto tranne che la pallavolo.
Ma poi...
...poi arriva Settembre.
E tutto ricomincia.
E solo a quel punto, ogni anno, capisco quello che rappresenta per me questo sport, quanto io fisicamente non sia in grado di sopravvivere senza la pallavolo.
Ogni anno in questo periodo il mio corpo è pervaso dall'entusiasmo, dalla gioia, dalla voglia di fare, dai progetti, dall'agonismo...ed è una sensazione meravigliosa, un periodo meravigliosa, nella magica attesa di quella che si spera essere una stagione meravigliosa...
Ancora una volta, l'ennesima...God bless Volleyball

venerdì 3 settembre 2010

Tempo



Tempo...solo io ho l'impressione che non basti mai? Solo io ho l'impressione di vivere continuamente e costantemente a 180 all'ora per riuscire a fare tutto?
E grazie a Dio le mie necessità di sonno sono tutto sommato limitate , e bastano poche ore per farmi ripartire. Sia chiaro, una buona percentuale delle mie "cose da fare" sono del tutto superflue e puramente ludiche o divertenti. Ciò non toglie che io voglia farle: se mi faccio il culo per fare tutto quello che devo, e lo faccio, poi esigo e pretendo di riuscire a fare anche le cose che voglio, perdincibacco.
Però un po' sono stanco, mi sembra di correre sempre e vedere solo la striscia bianca davanti a me. Qualche volta vorrei abbassare il finestrino, appoggiare il braccio, e guardarmi intorno, con calma.
Invece no, sempre al chiodo. Sarà per questo che sono Alfista?