lunedì 18 giugno 2018

SERIE C

Sì sì, lo so che ormai questo blog è praticamente morto. Già lo leggevano in 4 prima, figuriamoci ora, dopo anni di inattività. Però insomma, ci tenevo a vederlo scritto davanti ai miei occhi: allenerò in serie C. Ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta, e che Dio ce la mandi buona!

venerdì 11 maggio 2018

God save Sly

Oggi mi sento di dedicare un post a un personaggio che in un certo senso ritengo molto importante: a distanza, nella finzione, mi ha accompagnato fino ad oggi fin dall'infanzia. Forse non è un grande attore, uno di quei mostri della recitazione per cui i critici si spellano le mani. Forse non ha girato film memorabili, di quelli che ti arricchiscono nel senso più artistico e culturale del termine. Però chi è un grande attore? Chi può dirlo con cognizione di causa? E qual è un grande film? Lui è riuscito ad emozionarmi, divertirmi, esaltarmi, spesso anche commuovermi, nel modo più vero e sincero. Mi ha fatto passare ore di svago straordinarie, e in tanti suoi ruoli avrei voluto immedesimarmi. Quindi per me, per il mio percorso, per il modo in cui mi ha accompagnato con le sue smorfie per tutta la vita, Sylvester Stallone è un grandissimo attore. E quando lo vedo sullo schermo lo riconosco come un personaggio familiare. E' come se il mio corpo rilasciasse le stesse endorfine di quando vede una persona cara. Sì, è sempre stato al di là dello schermo, ma probabilmente in 40 anni ho visto per più tempo lui di tanti parenti. E la mia anima lo riconosce come uno di famiglia, un po' come quando sento cantare Enrico Ruggeri o Jon Bon Jovi. E' rimasto per troppo tempo con me, è parte di me. E poi, e questo è oggettivo, ha creato il più grande personaggio della storia del cinema. Per questo lo ringrazierò sempre, e sarà sempre uno dei miei idoli.

mercoledì 4 aprile 2018

Pensieri sedati

Ogni tanto mi capita di rileggere i miei vecchi post. Mi accorgo che non scrivo sul blog da tantissimo tempo, circa 4 anni. Come mai? Mah, una cosa che mi sono sempre ripetuto, e di cui sono convinto, è che la vena artistica sia molto più profilifica quando stai male, quando soffri: hai bisogno di esternare, di trasformare le tue emozioni in qualcosa di intelleggibile. E' un grido d'aiuto implicito. Quando invece stai bene ne hai meno voglia, ti basti. Però penso sia un po' riduttivo, penso che nella vita si cambi, e probabilmente in questa cosa sono cambiato: sono più superficiale, più intellettualmente pigro, e provo meno piacere nel mettere su un foglio i miei pensieri. Non ne ho voglia e fatico a trovarci uno scopo, come se servisse uno scopo per volerlo fare. E questo non mi piace: se questo è il cambiamento che l'età matura ha portato, non ne sono felice. Certo, se devo ampliare il discorso (ma non era questo lo scopo), mi piace la persona che sto diventando invecchiando, per moltissimi aspetti. Però ce ne sono alcuni che mi piacciono meno, perchè l'età mi sta facendo perdere il gusto delle piccole cose, la passione per qualcosa che possa essere solo passione, mi sta anestetizzando certe sensazioni solo perchè poco funzionali, mi sta sedando i pensieri. Qualcuno ha una stimolatore cerebrale?